mercoledì 27 giugno 2007

Lucifer: Il lupo sotto l´albero

In questo nuovo ciclo narrativo di Lucifer, sembra che finalmente l'allievo Carey riesca a superare (o almeno ad eguagliare) il maestro Gaiman per quanto riguarda l'abilità narrativa. In Lilith, la prima storia contenuta nella raccolta (in realtà il numero 50 della serie, in questo caso veramente speciale), Carey sembra riferirsi direttamente al single shot 'Mistero Celeste' di Gaiman, sia per la scelta dello stesso disegnatore e quindi dello stile della narrazione, sia per i temi trattati: le forze che 'muovono' l'universo, le stesse che Gaiman aveva rappresentato metaforicamente con gli Endless, influenzano tutti i suoi occupanti, angeli inclusi. L'abilità dello sceneggiatore si rivela nell'essere riuscito ad inserire coerentemente queste componenti 'gaimaniane' nel proprio personale universo narrativo, fornendo più respiro al tutto e rivelando finalmente importanti retroscena; per citare i due più eclatanti: l'origine dell'incondizionata fedeltà di Mazikeen nei confronti di Samael e le 'vere' motivazioni che hanno portato la stella del mattino ad opporsi a suo Padre. Tutto questo è inserito in uno dei piú bei racconti mai scritti da Carey. Il resto della raccolta, ad eccezione del fill-in con l'impiegato by day punk by night, carino ma non eccezionale, è incentrato sull'arrivo di Fenris lupo del pantheon nordico e del Ragnarok che conseguirà da tale venuta. La qualità è alta: tutti i fili narrativi cominciano a districarsi, appaiano gli Endless ed intervengono attivamente alla narrazione, il finale di questa ottima serie, l'unico spin-off dell'universo sandmaniano che, a mio parere, abbia onorato il suo 'ispiratore', si avvicina.

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